giovedì 28 agosto 2014

Del mare a Lisbona e dell’Oceano, che non è proprio uguale al mare


Il primo!

Essere il primo ad arrivare in spiaggia, il sole ancora basso comincia ad illuminare la giornata, il mare cristallino, silenzioso e limpidissimo, la spiaggia deserta, mollare lo zaino così com’è, svestirsi velocemente e il primo bagno della giornata.

L’acqua piacevolmente fresca, si vedono i pesci, il fondale, in lontananza qualche barca, nascosti dietro uno scoglio qualcuno ha passato la notte in spiaggia.

Un bagno veloce e conciliante, i raggi del sole che, nonostante l’ora, già cominciano a farsi sentire ruggenti, sistemo il telo e, devastato dalla notte precedente, complice il silenzio assoluto che mi circona, crollo in un sonno profondo che chiamarlo tale è un eufemismo.

Mi sveglio verso le 11.00, il sogno è diventato un incubo, una specie di girone dantesco. Fradicio di sudore per i 45 gradi mi metto in piedi e cerco di capire quali (delle tante) colpe sto espiando.



La stupenda spiaggia che mi ha accolto stamattina è improvvisamente scomparsa, non c’è un centimetro di sabbia visibile ad occhio nudo ma una prateria infinita di teli si spugna, gialli, rossi, di spiderman (il mio preferito), quello con la tigre, un’impresa di posa di teli di spugna è calata sulla spiaggia ricoprendo chilometri di sabbia in meno di due ore.

E sopra questi teli, il caos!

Ombrelloni che fanno ombra nel posto sbagliato, bambini che vorrebbero giustamente coinvolgere il milione di persone presenti in una gigantesca partita di calcio, “cocco coccobbello” e avolte anche “pulllaaaancheeeeee”, l’odore del soffritto diffondersi per tutta la spiaggia dalla cucina da campo installata in tempo di record dai miei vicini…di telo.

Il mal di testa regalatomi dalla sera prima mi costringe ad un bagno rigenerativo, dopodiché raccolgo tutte le mie cose e vado a casa.

Io quando penso all’estate, al mare, lo penso così, con il mare incredibile che abbiamo solo noi in Sicilia… e con tutto il resto!!!

Come dicono i manager, torno sul pezzo.

Il blog si chiama Vivere Lisbona, quindi probabilmente se siete arrivati fino a qui è perché vi interessa sapere com’è andare in spiaggia in Portogallo e soprattutto come e dove andare.



Beh, diciamo che è abbastanza facile in quanto, come si evince dalla conformazione geografica dello stato, il Portogallo è una gigantesca spiaggia, un po’ come l’Italia del resto, ma qui non ci sono città costruite su tutta la costa, quindi l’impressione è che davvero sia un’enorme distesa di sabbia.

La prima cosa che bisogna sempre tener ben presente quando si parla delle spiagge Portoghesi e che non danno sul mare ma danno sull’Oceano, con tutto quello che ne consegue.

Se non avete mai avuto la fortuna di vedere l’Oceano da vicino, immaginatevi Bay Watch (lasciate stare per un attimo i costumi rossi e concentratevi sulla spiaggia), lunghissime distese di sabbia, spiagge enormi e mare grosso e ventoso.

Più o meno, spesso ma non sempre, il mare Portoghese è così.

Non sono un appassionato dell’Oceano, preferisco il Mediterraneo, è proprio diverso l’approccio al mare.
Da noi si sta in spiaggia, si legge un libro, si gioca, ci si cuoce sotto il sole a 40 gradi e poi si va in acqua per continuare a giocare restando ore a mollo fino al tramonto.



Quando si ha a che fare con l’Oceano invece c’è spesso vento, leggere è impossibile così come giocare a qualsiasi cosa e, soprattutto, l’acqua è GHIACCIATA!!!

Nonostante la mia non passione per l’Oceano, è impossibile non dire che in Portogallo ci siano delle spiagge spettacolari, mozzafiato e che la potenza dell’Oceano è una delle cose che vale assolutamente la pena  vedere assolutamente. 


Se siete in vacanza a Lisbona, prendetevi un giorno e andare a vedere l’Oceano.

E’ praticamente impossibile trovare un posto brutto, diciamo che la scala va da posti buoni a posti spettacolari, impossibile elencarli tutti, allora come sempre vado un po’ random.

I primi posti li consiglio per la praticità, sono i posti di mare più vicini a Lisbona e ci si arriva facilmente anche senza avere una macchina.
Preparate armi, bagagli, secchiello e crema solare e andate alla stazione dei treni di Cais do Sodrè (capolinea Metro verde), da questa stazione partono ogni 20 minuti circa i treni per Cascais.

Tra Lisbona e Cascais (il tragitto viene chiamato la linea di Cascais) incontrerete diverse spiagge dover fermarvi, le consigliate sono Carcavelos, Estoril, Parede oppure direttamente Cascais (il paesino merita un giretto).
Sono tutti posti di mare attaccati a centri abitati, le spiagge sono subito fuori dalla stazione dei treni, i posti sono belli ma non aspettatevi la natura selvaggia e incontaminata.

Insomma se volete farvi un paio d’ore in spiaggia senza grossi sbattimenti, sono i posti giusti.
Da Lisbona a Cascais, il biglietto dovrebbe costare meno di 3€ solo andata e il tragitto dovrebbe durare una quarantina di minuti.

Se invece volete vedere qualche posto un po’ più interessante, fuori dalla città e con molto più fascino, la spiaggia più vicina e facile da raggiungere senza auto è Costa da Caparica.

Una distesa di sabbia lunga 15 chilometri, c’è anche un piccolo trenino (attivo solo in estate) che vi porta lungo la spiaggia, più ci si allontana e più la spiaggia prende fascino.
Per arrivare a Costa da Caparica c’è un Autobus che parte da Praça sa Espanha (linea Metro blu), tutte le info sul sito della compagnia transportesalmada.ageneal.pt

Questi sono i posti più vicini e più belli da vedere se siete a Lisbona e non avete un’automobile per andare in giro.

Se invece siete automezzizzati (ho appena finito di vedere Crozza che faceva Maroni) allora non avete che l’imbarazzo della scelta, i posti più conosciuti, sempre restando vicino Lisbona sono Sesimbra, Comporta e la penisola di Troia (spettacolare), praia da Galè, tutti poco più a sud della capitale. Mentre andando a nord Praia do Guincho, praia das Maças, Ericeira.



Un discorso un po’ a parte forse deve essere fatto per l’Algarve (tanto per capirci il lato corto sud del Portogallo).

Premesso che c’è uno dei miei posti preferiti in assoluto che è Cabo de Sao Vincente, in qualche modo l’Agarve sta diventando la zona turistica del Portogallo.

Mentre tutta la costa fronte Oceano è molto selvaggia e rurale, la zona a sud (complice l’aeroporto di Faro e la temperatura dell’acqua più altra secondo me) è quella più organizzata, grandi alberghi, molti servizi, insomma in questo momento è la zona turisticamente più ricettiva.
Crescono e spuntano gli alberghi ma i posti incantevoli ci sono sempre, Tavira è un incanto.

Spiagge, vento, oceano, vita selvaggia, basta aggiungere le onde e subito spunta un surfista, un kitesurfista, un bodysurfsurfista o qualcosa di questo tipo.

Il Portogallo è diventata la meta ambita dei surfisti d’Europa, tantissimi paesini di mare ormai vivono, o comunque hanno un grosso indotto, creato dalla cultura del surf. Megaraduni ed eventi in tantissimi posti ormai si susseguono in Portogallo dove, a Gennaio 2013, un folle ha cavalcato un’onda di 30m battendo il record mondiale di surf, per farvi un’idea cliccate qui.

Un’ultima raccomandazione, portatevi il coccobello da casa!!!

Copyright fotografico: www.fabiosalvo.net 


Prima pubblicazione 20 Giugno 2013

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